Dedicato… a Sara

Immagine: 
26/11 - 28/11/2010
Museo dell'Ara Pacis

Marina Polla de Luca in “Dedicato … a Sara” un concerto multimediale, per voce musica danza e immagini su versi di Giuseppe Manfridi.
Ballerina Laura Ruocco Coreografie Manolo Casalino, Video Andrea Baracca Musiche Louis Siciliano

Sara visse realmente tra il Cinque e il Seicento a Venezia. Nel Ghetto ebraico. Il suo epitaffio ce la tramanda bella pallida e bionda. Sara visse amando “la parola”. Amava leggere quanto amava scrivere.
Leggeva i poemi della sua gente, ne leggeva di antichi e moderni.
La fame di versi, da cui era trascinata, la portò, infine, a imbattersi ne ‘La Regina Esther’, una sterminata sequela di endecasillabi ben foggiati che racconta, di una regina pagana convertita.
Ne era autore un cattolico bolognese, arido forse, ma che pur seppe incantare la fanciulla.
Perciò Sara gli scrisse; lui le riscrisse e lei, come dirà la nostra protagonista, gli riscrisse ancora, innamorata di quell'uomo che non incontrò mai e che una sola cosa insisteva a chiederle: di convertirsi.
La vera Sara si rifiutò e qui finisce la vicenda storica …
Ma se Sara avesse consumato il suo plagio fino in fondo?
Se avesse accettato per Amore la via del si “estremo” ?
Inseguendo questo arbitrio, “Dedicato… a Sara” diventa La confessione pubblica di una donna rea di aver amato così tanto da consumare il plagio fino alla scelta di convertirsi al “di lui” Dio …e su questo si sviluppa la finzione scenica.
Attraverso la confessione Sara si fa verbo di sé -svolgendo una catena di parole- dove il riferimento a Dio è confuso costantemente con quello all’Uomo, nella sovrapposizione dei due termini come risultato di un’unica adorazione e poi di un unico abbandono. L’abbandono alla morte, visto qui come un darsi interamente senza altra volontà che quella del non volere.
Pensieri e ricordi affiorano liberamente nel monologo in versi, seguendo il flusso alogico della memoria.
In una scena al limite tra realtà e sogno dove a ferire è la musicalità di una voce giocata su toni intimi e a volte compressi ma ricchi di tutte le vibrazioni del sentire, sempre contenuti, ma più laceranti dell’urlo.… per finire in una calma inquietante, un gelido bruciare, un morire di pubblico danzando tra versi e movimento … fingendosi attore senza più personaggio.

Information

Place
Museo dell'Ara Pacis
Opening hours

21.00 - Durata dello spettacolo 60 minuti circa
Si consiglia di verificare, sempre, eventuali cancellazioni e/o modifiche al calendario degli appuntamenti

Entrance ticket

12,00 € intero
10,00 € abbonati Teatro Golden
10,00 € ridotto Anziani
info prenotazione e prevendita presso il botteghino del Teatro Golden 06-70493826
Si prevede una prevendita presso il botteghino del Teatro Golden oltre alla vendita presso il museo per le tre serate dell’evento, dopo l’orario canonico di chiusura del museo, a partire dalle ore 19.00

Information

060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00)

Type
Event|Theater, Event|Dance
Web site
Organization
Il coordinamento organizzativo è curato da Zètema Progetto Cultura
Sponsored by

Promossa da Roma Capitale Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione - Sovraintendenza ai Beni Culturali e dalla Camera di Commercio di Roma

With technical contributions from

Banche Tesoriere del Comune di Roma (BNL – Gruppo BNP Paribas, UniCredit - Banca di Roma, Banca Monte dei Paschi di Siena

Closed
Lun
Curator
A cura di Crossover Production in collaborazione con il Teatro Golden
20101008
61055
Musei in Comune
08/10 - 28/11/2010
Event|Events

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