I colori dell'Ara Pacis
In apertura straordinaria un pennello elettronico restituisce all'Ara Pacis i suoi colori originali
La tecnica di proiezione è stata aggiornata e rinnovata grazie a proiettori digitali che consentono di modificare e modulare i profili e i colori in tempo reale. Anche se gli oltre mille anni di permanenza nel sottosuolo del Campo Marzio hanno cancellato dal monumento dell’Ara Pacis ogni traccia visibile di colore, non sussistono dubbi sul fatto che in origine l’altare fosse variopinto. Innanzitutto perché è ormai assodato che l’utilizzo dei colori per i monumenti fosse abituale. Inoltre, nel corso del 2008/2009 è stato effettuato un ciclo di ricerche (analisi chimiche e spettroscopiche realizzate con tecnologia adeguata) eseguite dai Laboratori Scientifici dei Musei Vaticani per conto della Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma che hanno provato senza dubbio l’esistenza di colore sull’altare e su alcuni suoi frammenti, mai restaurati in quanto non reinseriti nella ricostruzione del 1938.
La scelta delle singole tinte per “l’Ara Pacis a colori” è stata operata sulla base di confronti con la pittura romana, specialmente pompeiana, studi condotti su monumenti più tardi ma influenzati dall’Ara Pacis e ricerche cromatiche svolte sulle architetture e sulla scultura greco-romana.
Information
Apertura straordinaria del museo durante gli ultimi week-end di febbraio, marzo e aprile dalle ore 20.00 alle ore 23.00 (ultimo ingresso alle ore 22.00)
26, 27, 28 febbraio 2010
26, 27, 28 marzo 2010
21, 23, 24, 25 aprile 2010
Il biglietto d'ingresso al Museo sarà di € 9,00 intero e di € 7,00 ridotto e consentirà di visitare anche "Fabrizio De André. La mostra
060608 tutti i giorni 9.00-21.00
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