"Erodiàs" di Giovanni Testori raccontato e interpretato da Sandro Lombardi

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12/09/2008
Museo dell'Ara Pacis

“Erodiàs” di Giovanni Testori, affidato all’interpretazione di Sandro Lombardi, è l’evento conclusivo gratuito per “Musei d’estate” 2008.

Dopo gli unanimi consensi riportati con Edipus (1994), Cleopatràs (1996), Due lai (1998) e L'Ambleto (2001), per ciascuno dei quali ha ricevuto il Premio Ubu come miglior interprete maschile dell'anno, Sandro Lombardi torna al teatro di Giovanni Testori con un assolo dedicato a Erodiàs.

Erodiàs costituisce il pannello centrale del trittico con cui il grande scrittore lombardo chiude la sua teatrografia. Si tratta di tre lamenti di morte, il primo dedicato a Cleopatra, l'ultimo alla Madonna. Al centro, una delle eroine su cui più volte era tornato Testori: Erodiade, l'antica concubina di Erode, presa di folle amore per Giovanni Battista, tanto da spingere, furente per il rifiuto oppostole dal «precursore», la figlia Salomè a chiederne la testa.

Scritti durante l’ultima malattia e pubblicati postumi con il titolo di Tre lai nel 1994, questi tre compianti (di Cleopatra sul cadavere di Antonio, di Erodiade sulla testa mozza di Giovanni Battista, di Maria di Nazareth sul corpo martoriato del figlio Gesù) si presentano anche come tre conversazioni con la morte, che le tre donne affrontano in modi diversi.

In un teatrino di qualche cittadina brianzola tra i laghi e i monti, un attore, identificandosi con Erodiade, intona uno strampalato canto funebre. L’antica concubina di Erode inizia il suo lamento rimproverando il Battista di esserle apparso, tra i fumi del crepuscolo, troppo bello e seducente, e rievocando di lui ogni attrattiva, muscoli e randello compresi. Al di là della sua natura di compianto funebre, questo soliloquio è anche un canto d’amore: appassionato, struggente e disperato. Repentini scarti d’umore spostano di continuo il clima scenico dai toni alti della tragedia alla situazione quotidiana, anche baraccona e grottesca, di una stanca «subrettona» dalle bellezze appassite. Lo spettacolo si gioca tutto nel contrasto tra il riferimento biblico col suo sfondo palestinese e la fastosità barocca di un linguaggio che sposta la nota vicenda in un clima guittesco da teatro di varietà. La dimensione profondamente tragica e apocalittica di questo testo non impedisce insomma lo sbocciare di momenti di irresistibile comicità.

Sandro Lombardi
Considerato da molti il più grande attore italiano della sua generazione, Sandro Lombardi (attore, drammaturgo, scrittore) ha legato la sua vicenda teatrale con quella della compagnia da lui fondata insieme a Federico Tiezzi e Marion D'Amburgo nei primi anni settanta a Firenze. Riuniti sotto il nome «Il Carrozzone», Lombardi e i suoi compagni debuttano nel 1972 a Firenze con La donna stanca incontra il sole. Invitato a Salerno per il I° Festival delle Nuove Tendenze, 1973, quello spettacolo dalla forte matrice figurativa, permette al gruppo di affermarsi come una delle esperienze di punta dell'allora nascente «teatro-immagine». Attraverso i decenni, la compagnia ha attraversato fasi stilistiche assai differenziate, restando sempre fedele a se stessa e di primo piano nel panorama italiano ed europeo.
Sempre diretto da Tiezzi, Sandro Lombardi ha interpretato testi di Samuel Beckett, Heiner Müller, Mario Luzi, Alessandro Manzoni, Pier Paolo Pasolini, Bertolt Brecht, Goffredo Parise, Anton Cechov, Thomas Bernhard. Di grande rilievo i suoi spettacoli da Giovanni Testori, che hanno rivoluzionato l'immagine dello scrittore lombardo.
Per quattro volte, tra 1988 e 2002, Lombardi ha ricevuto il Premio Ubu per la migliore interpretazione maschile dell'anno. Tre i lavori insigniti dall'Ubu come miglior spettacolo: Genet a Tangeri, di Federico Tiezzi, 1984, Due Lai, di Giovanni Testori, 1998, Gli uccelli, di Aristofane, 2005.
Si è distinto per un personalissimo modo di recitar poesia e narrativa: da Pascoli a Leopardi, da Dante a Petrarca, da Campana a Palazzeschi, da Pasolini alla Valduga, da Gadda a Tolstoj, da Seneca a Cervantes.
Tra radio, cinema, musica e teatro, ha lavorato, tra gli altri, con Giovanni Agosti, Giuseppe Bertolucci, Laura Betti, Alighiero Boetti, Ginevra Bompiani, Giancarlo Cobelli, Mahmud Darwish, Luca Doninelli, Rainer Werner Fassbinder, Giovanni Frangi, Nico Garrone, Giovanni Giudici, Dante Isella, Hanif Kureishi, Mario Luzi, Mario Martone, Francesco Niccolini, Giorgio Pressburgher, David Riondino, Davide Rondoni, Paolo Rosa, Edoardo Sanguineti, Mario Schifano, Hanna Schygulla.
In campo musicale ha partecipato ad esecuzioni di Luciano Berio, Adriano Guarnieri, Giorgio Ghedini, Luigi Nono e Galina Ustvolskaya, lavorando, tra gli altri, con Irvine Arditti, Cristina Barbuti, Giorgio Battistelli, Uri Caine, Giancarlo Cardini, Renato Chiesa, Azio Corghi, Hans Werner Henze, Peter Hirsch, Alexander Lonquich, Giacomo Manzoni, Francesco Pennisi, Salvatore Sciarrino, Ed Spanjard, Jeffrey Tate.
Nel 1997 ha recitato al Teatro alla Scala il Cantico delle creature di San Francesco, nel corso del Concerto di Natale diretto da Riccardo Muti. Nel 1999 ha interpretato le meditazioni sulla Via Crucis di Mario Luzi al Colosseo, durante la cerimonia presieduta da Giovanni Paolo II.
Con la sua compagnia è abitualmente presente nei maggiori teatri italiani e ha partecipato a festival in Germania, Inghilterra, Svizzera, Francia, Belgio, Olanda, Spagna, Portogallo, Grecia, Jugoslavia, Russia, Giappone, Stati Uniti.
Ha inciso su cd le poesie di Pasolini e l’Inferno di Dante (Garzanti), quattro monologhi testoriani (Il teatro di Giovanni Testori negli spettacoli di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi, Edizioni Eri), e Destinatario sconosciuto di Kathrine Kressmann Taylor (Edizioni Full Color Sound).
Le più recenti sue interpretazioni, unanimemente apprezzate, sono Gli Uccelli di Aristofane, 2005 (Premio Ubu come miglior spettacolo), il Sogno di un mattino di primavera di Gabriele D'Annunzio, 2007, nel ruolo che fu di Eleonora Duse, I giganti della montagna di Luigi Pirandello, 2007, ed Erodiàs di Giovanni Testori, 2008.
Ha pubblicato presso Garzanti Gli anni felici, un saggio narrativo in cui racconta la sua scoperta del teatro e della musica, vincitore del Premio Bagutta Opera prima 2004. Fa parte della giuria del Premio Napoli. È membro dell'Associazione Giovanni Testori (Milano) e della Società Dantesca (Firenze).
È in corso di pubblicazione presso Feltrinelli il suo primo romanzo, Le mani sull'amore.

Informazioni

Luogo
Museo dell'Ara Pacis
Orario

ore 21.00

Biglietto d'ingresso

ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
posti a sedere 140
Ingresso del pubblico a partire dalle ore 20.30

Informazioni

060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 22.30

Tipo
Evento|Teatro
Sito Web
Organizzazione
Zètema Progetto Cultura in affidamento dal Comune di Roma

Sala stampa

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